I tempi di esposizione in fotografia
Una guida con una serie di consigli per capire i tempi da impostare in fotografia.
In fotografia sono due i parametri che maggiormente influenzano lo scatto:
il tempo e il diaframma.
In questa guida ci concentreremo sul tempo: Quando premiamo il pulsante
di scatto, permettiamo alla luce di raggiungere il sensore della
fotocamera, impressionandolo. Maggiore è il tempo in cui il sensore
resta aperto, maggiore è la quantità di luce che lo raggiunge.
Il modo in cui il tempo influisce maggiormente sullo scatto è il mosso.
Chiunque abbia cercato di scattare una foto a mano libera in condizioni
di scarsa luminosità, senza l'uso del flash, avrà notato che la foto
risulta mossa.
Questo è dovuto al fatto che, nel tempo in cui il sensore è rimasto
esposto alla luce, ogni minimo movimento della fotocamera e del
soggetto inquadrato viene impressionato sotto forma di "una scia",
creando un effetto che viene, appunto, chiamato mosso o micromosso.
Ovviamente il micromosso non è altro che un mosso molto leggero.
Quello che normalmente può essere considerato un difetto, a volte si rivela un pregio. Ricordate che non sempre il mosso è indice di foto da buttare, alcune volte nella fotografia creativa può essere addirittura un effetto ricercato. Mi vengono in mente le foto delle cascate "con l'acqua che sembra nebbia", il panning sulle foto di automezzi o soggetti veloci e altre decine di immagini fuori dal comune che ora come ora non mi vengono in mente. Come sempre l'unico limite è la vostra creatività.
Anche se, come abbiamo visto, tempi lunghi e foto mosse
possono essere un piacevole esercizio di stile, la maggior parte delle
foto che scatterete dovrebbero essere il più nitide possibile. Qui però
iniziano i problemi. Qualsiasi ottica esprime il massimo della
nitidezza due o tre stop sopra alla sua minima apertura, se avete letto
la guida sul diaframma, saprete però che, maggiore è il valore della f,
maggiori saranno i tempi necessari per lo scatto. Come abbiamo già
visto, un tempo maggiore porta ad una maggior probabilità di immagini
mosse... insomma, è un cane che si morde la coda.
Come sempre bisogna valutare la situazione: In caso di foto sportive saranno
da preferire tempi brevi, anche a scapito di un po' di profondità di campo. Al
contrario, nella fotografia di panorama su treppiede, i tempi di
scatto possono essere più lunghi a favore di una nitidezza maggiore. Esiste sempre la possibilità
di alzare la sensibilità ISO, ma oltre un certo livello il rumore è troppo forte.
Cerchiamo di capire quali sono i tempi consigliati per acuni dei
diversi tipi di fotografia che potreste trovarvi a scattare:
Fotografia generale:
Una regola piuttosto empirica dice che il tempo di scatto per evitare il micromosso, nel caso di scatti a
mano libera, deve essere più o meno lo stesso della lunghezza focale;
Vediamo di capire cosa significa: Se state scattando con un obiettivo
50mm dovrebbe essere sufficiente 1/60 di secondo, se avete uno zoom
300mm, sarebbe da usare un tempo pari ad almeno 1/250.
Personalmente ritengo che questa stima sia troppo ottimistica,
cercherei di stare più basso soprattutto con i tele-obiettivi.
È inoltre molto probabile che la vostra macchina fotografica sia una
Aps-C, a meno che non abbiate pagato migliaia di euro per una full frame.
In questo caso il corrispettivo della lunghezza focale
è maggiore (1.5 volte su Nikon, 1.6 volte su Canon).
Se avete quindi un 300mm montato su una Canon 7D in realtà l'obiettivo
sarà paragonabile ad un 480mm, per cui ricordate che non dovrete usare
un tempo pari ad 1/250, ma bensì 1/500. Per essere sicuri scattate ad 1/1000 e starete tranquilli.
Fotografia Sportiva:
Nella fotografia sportiva i tempi devono essere molto brevi, in pochi
centesimi di secondo i soggetti si muovono di molto, è quindi
consigliato usare tempi di almeno 1/1000, molto meglio se riuscite a
restare su 1/2000 per essere sicuri di non incappare nel mosso.
Il problema che risconterete in questo tipo di fotografia è che spesso
e volentieri le manifestazioni vengono fatte all'interno di
palazzetti o stadi.
In questo caso non c'è soluzione, se non ovviamente acquistare
un'ottica luminosa. Esistono diversi zoom luminosi in commercio,
vi consiglio quindi di valutare l'acquisto di un obiettivo con almeno
f/2.8 e messa a fuoco molto veloce.
Fotografia Notturna:
Generalmente, con le fotocamere a pellicola, era possibile avere
aperture anche di diverse ore, in alcuni casi particolari.
Il digitale però soffre moltissimo quando i tempi diventano troppo
lunghi, si presentano infatti diversi problemi di rumore digitale.
Personalmente consiglio di evitare di superare i 30 secondi quando possibile.
Se vi interessa approfondire vi consigli la guida che abbiamo scritto sulla
fotografia notturna.
Fotografia alle stelle:
Nella fotografia alle stelle dovete tenere conto di cosa cercate: Se
volete le stelle con la scia vi consiglio dileggere la guida alle startrails,
se cercate invece di ottenere le stelle come puntini immobili, il
parametro da considerare è la lunghezza focale. Un grandangolo spinto
(8-10mm) vi permette di impostare tempi anche di 30 secondi,
all'aumentare della focale, dovrete abbassare i tempi.
La proporzione è matematica, quindi, con un 50mm, il tempo dovrà essere
5 volte più breve, teoricamente 6 secondi.
Fotografare l'acqua:
Se cercate una foto con l'acqua immobile dovete cercare di stare su
1/500, se volete un effetto di acqua in movimento già ad 1/30 inizierà
a vedersi un leggero trascinamento. Da 1/3 in poi l'effetto sarà via
via sempre più visibile. Se volete scattare fotografie alla pioggia, 1/60 di
secondo è il tempo migliore per avete le goccie della giusta lunghezza.
Fotografia Macro:
Nel caso di macro a mano libera spesso è necessario chiudere il diaframma
per avere una sufficiente profondità di campo. Considerate comunque che
dovreste cercare di tenervi un tempo di scatto di almeno 1/200, meglio
se 1/500. L'unica soluzione è salire di ISO.
Come ridurre i tempi di scatto
Esistono comunque quattro "amici" che ci permettono di ottenere immagini perfettamente nitide anche nel caso in cui le condizioni di scatto ci impongano tempi troppo lunghi: il cavalletto, lo stabilizzatore, la sensibilità ISO e il flash.
Il treppiede, come ben saprete,
è un supporto stabile che elimina tutti i movimenti della fotocamera.
Se ad esempio volete cimantarvi nella fotografia panoramica i risultati
migliori verranno ottenuti nei momenti in cui il sole è allo basso all'orizzonte (alba e tramonto).
Ovviamente queste sono
anche le situazioni in cui la luce è minore. Quando scattiamo un
panorama dovremmo, inoltre, prediligere una apertura che ci permetta la
maggior nitidezza e profondità di campo possibile (f/9 è
sufficiente su Aps-C). Come abbiamo già visto chiudere il diaframma
porta a maggior nitidezza, ottenendo però tempi più lunghi e rischiando il mosso.
L'unica soluzione è piazzare la fotocamera su un buon appoggio o,
meglio ancora, su un treppiede in modo da poter lasciare
lo specchio aperto per tutto il tempo necessario, senza che si
verifichino spostamenti della fotocamera, tanto si presume che
in quei pochi centesimi o secondi il panorama resterà fermo. Vi
consiglio di orientarvi su treppiedi di qualità, non prendete
il prodotto da 10 euro. Il cavalletto deve essere comunque il più solido possibile.
Spesso si usa attaccare sotto al treppiede una zavorra se non è sufficientemente stabile.
Un'altra soluzione alla fotografia con tempi relativamente
lunghi è quella di avvalersi di un ottica stabilizzata,
che dovrebbe permetterci di ottenere una foto ferma anche nel caso in
cui i tempi diventino leggermente più lunghi. Una pecca di questa
tecnologia è, però, che anche il miglior stabilizzatore tende a rendere
la foto leggermente più morbida della sua controparte su treppiede
e se il soggetto è in movimento non riuscirete a congelarlo.
Ovviamente tra i due, se avete un cavalletto a portata di mano, non
dubitate minimamente. Scegliete quest'ultimo. Lo stabilizzatore aiuta
molto, ma non fa certo miracoli, il treppiede si. Se scattate in
condizioni di luce veramente bassa (notturna o quasi) non esiste modo
di ottenere risultati decenti se non con un solido appoggio.
In entrami i casi precedenti il risultato sarà soddisfacente, esiste
però una variabile che vanifica l'effetto di una buona stabilità: i
soggetti in movimento. Una foto in un luogo semi buio può essere
perfettamente nitida, ma se il soggetto che stiamo immortalando si
muove, c'è solo un modo per evitare il mosso senza usare il flash:
alzare gli Iso.
La sensibilità Iso è una
forzatura del sensore che aumenta, appunto, la sua sensibilità. In
questo modo possiamo ridurre drasticamente i tempi di scatto,
ovviamente esiste il rovescio della medaglia: il rumore. Maggiore è la
sensibilità e maggiore è il rumore. Quest'ultimo si presenta come un
"puntinamento" nella fotografia. Personalmente non mi piace l'effetto
che si ottiene superando gli 800 Iso (su Canon 550D Aps-C), ma in certe situazioni saremo
obbligati ad alzare la sensibilità. È sempre meglio una foto rumorosa,
che una foto persa.
L'aumento della sensibilità è matematico: Se a ISO 100 il tempo è di 1
secondo, a ISO 200 sarà mezzo Secondo (1/2), a ISO 400 sarà quindi un
quarto di secondo (1/4) e così via.
L'ultima soluzione da citare è il flash,
che non è altro che una luce bianca molto potente che si accende in
sincrono con lo scatto. Normalmente i tempi con il flash sono limitati a
1/200 di secondo.
In realtà ci sarebbe da dire moltissimo sull'uso del flash: numeri
guida, sincronizzazione con prima e seconda tendina ecc.. ecc..
In questa guida però parliamo soltanto di tempi di scatto, quindi eviteremo di dilungarci su questo aspetto.
Se ti interessa la fotografia con il flash leggi la guida dove presentiamo Stefano Tealdi, lampista per passione.
Sperando che la guida per i tempi in fotografia sia stata chiara, prima di salutarti ti ricordiamo che puoi leggere te le nostre guide sulla tecnica fotografica cliccando qui. In alternativa, è possibile navigare le diverse sezioni del sito dal menù in alto. Se lo ritieni opportuno, puoi darci un piccolo contributo cliccando la pagina ❤Sostienici.