Come fotografare con gli smartphone

Guida sulla fotografia con i cellulari, per aiutarvi a scattare foto più belle.

Questa guida per fotografare con il cellulare è stata scritta per permettervi di sostituire la fotocamera con lo smartphone, analizzandone le caratteristiche e le differenze. Di seguito abbiamo realizzato una breve lista degli argomenti che andremo a trattare, ogni punto è cliccabile. Potete saltare direttamente alla parte che vi interessa, oppure inziare a leggerli tutti di seguito appena sotto l'indice.

Introduzione: (1)La fotografia col cellulare. (2)I tempi sono maturi. (3)Foto dal telefono, pregi e difetti.

Le caratteristiche, il sensore e la lente: (4)Dati tecnici e caratteristiche. (5)La distorsione del grandangolo. (6)Peculiarità fotografiche dei sensori miniaturizzati. (7)Lentezza nello scatto. (8)Pulizia della lente.

La Luce: (9)Il mosso. (10)La luce solare. (11)La luce artificiale.

Il ritocco: (12)Esagerare con i filtri. (13)L'importanza della post produzione. (14)Come sembrare belli in foto.

Utilizzo avanzato: (15)Le scene preimpostate. (16)Il manual focus. (17)Raffiche e funzioni evolute.

Ultime riflessioni: (18)Il fenomeno social. (19)La fotocamera frontale. (20)La videocamera ed i video.

Introduzione

La fotografia con lo smartphone

Al giorno d'oggi è possibile scattare fotografie più che dignitose anche utilizzando il proprio telefono cellulare. Ovviamente la qualità che si può ottenere non è la stessa dei prodotti professionali, come le fotocamere reflex con ottiche pregiate, ma siamo arrivati al punto in cui la qualità delle fotografie scattate mediamente dai telefoni si può considerare più che accettabile.
Ci sono poi alcuni smartphone che scattano fotografie davvero notevoli, come il Nokia Lumia 1020, che è davvero impressionante.
Di una fascia inferiore, ma con il sistema Android, i Sony serie Z, i Samsung di fascia alta e molti altri prodotti. Anche gli iPhone hanno una buona qualità, ma per ora la risoluzione si ferma ad 8 megapixel (almeno fino alla serie 6), che non è particolarmente elevata. Inutile dire che un maggior numero di megapixel non corrisponde per forza ad una maggiore qualità, ma solamente ad una risoluzione più alta, nei limiti della lente.

Amanita muscaria.
Panorama dalla passeggiata Montanelli

La comodità di avere sempre in tasca il telefono lo rende il sostituto perfetto per la fotocamera, spesso ingombrante e quindi chiusa nell'armadio. Queste prime tre fotografie che vedete nella pagina, sono state scattate da noi con smartphone che ormai hanno un paio di anni (un Xperia Z ed un Samsung S4), sono state soltanto sistemate le curve, la tonalità e la saturazione con una leggera post produzione in Gimp.

I tempi sono maturi

Va detto che pensare allo smartphone come una macchina fotografica per molte persone è "inammissibile", ma è evidente che da pochi anni esistono prodotti che sono in grado di scattare fotografie di buona qualità, che per la maggior parte delle persone sono più che sufficienti. La resa fotografica di uno smartphone medio è migliore di una compatta di 10 anni fa, sulla fascia alta ci si avvicina alla qualità delle compatte attuali, con la sola mancanza dello zoom ottico. Le fotografie non verranno ultra-definite come quelle scattate dalle fotocamere professionali, ma ritengo che per un uso amatoriale, per fotografare "un ricordo", sono più che sufficienti.

Non usiamo né cookie né pubblicità, esistiamo solo grazie alle donazioni. Se vuoi aiutare questo sito a sopravvivere, clicca qui per supportarci.

I pregi della fotografia col cellulare

Maggior profondità di campo: La maggiore profondità di campo dei piccoli sensori permette di avere una minore sfocatura dello sfondo. È una cosa piuttosto strana da capire, ci torneremo più avanti per spiegarlo meglio.

Possibilità di condividere gli scatti: Grazie alla connessione internet presente in tutti gli Smartphone è possibile condividere in tempo reale le nostre fotografie su Facebook e gli altri social network.

Il cellulare lo abbiamo sempre in tasca: Il problema della macchina fotografica è che quando servirebbe, spesso è rimasta a casa. Il cellulare invece lo portiamo sempre con noi, questo ci permette di realizzare scatti che altrimenti verrebbero persi.

Minor visibilità ed inquadrature creative: Il fatto che un cellulare sia poco appariscente permette di utilizzarlo in situazioni in cui una reflex non sarebbe opportuna.

Fotoritocco in tempo reale: La possibilità di installare applicazioni rende lo smartphone un versatile strumento per il fotoritocco di base e l’applicazione di filtri creativi, senza dover necessariamente passare per un computer.

Ape su un fiore

I difetti della fotografia con lo smartphone

Rumore: Un sensore piccolo è più "rumoroso". il rumore è un disturbo che appare nella foto. Si può vedere solo con fotografie poco illuminate, in cui il software è costretto ad alzare gli ISO al limite. Il rumore si rappresenta come un velo di "puntini" sulla foto (possono essere anche verdi o rossi) che ne rovinano nitidezza e qualità.

Mancanza di Zoom: La mancanza di uno zoom ottico è un grosso svantaggio rispetto alle fotocamere. Lo zoom digitale presente in molti telefoni non è un vero zoom, si limita a peggiorare la qualità dello scatto ed è fortemente sconsigliato.

Ottimizzazione automatica: Per ottenere il miglior scatto possibile il cellulare aumenta in automatico contrasto, saturazione ed applica una maschera di contrasto. Come tutte le impostazioni automatiche, a volte questi effetti risultano eccessivi ed amplificano il rumore e le zone sotto o sovraesposte.

Dati tecnici del sensore e della lente

sensore

Questa parte potrebbe risultare un po' difficile da capire, parliamo infatti di lunghezza focale e di apertura del diaframma. Se non conoscete gli argomenti e volete leggere una nostra guida a riguardo, cliccate le due definizioni.
Le ottiche dei cellulari sono piuttosto luminose, anche nella fascia bassa di prodotto l'apertura del diaframma è mediamente inferiore a f/2.8, in genere f/2.6. La fascia alta di prodotto arriva invece ad f/2.2, in rari casi anche a f/2.0.
Fate però molta attenzione se venite dal mondo delle fotocamere reflex. Anche se l'apertura del diaframma è elevata, la sfocatura tipica della profondità di campo ridotta è quasi assente, questo perché il gruppo lente e sensore sono piccolissimi (clicca qui per vedere quanto). Anche qui se faticate a capire. è sufficiente che leggiate la guida sull'apertura del diaframma linkata poche righe più in alto, nella seconda metà della guida c'è una foto con degli scacchi: I cellulari si comportano circa come una reflex a f/11 - f/16.

Un altro componente fondamentale è il sensore. Ci sono centinaia di modelli, installati nei vari telefoni in circolazione. Sony è l'azienda che produce alcuni fra i migliori sensori per smartphone e fotocamere. Aziende come Apple, Nikon, Samsung e molte alte, montano sensori prodotti da Sony. Alcuni di questi vengono definiti BSI (viene tradotto con Retroilluminato): Una più attenta progettazione li ha resi più sensibili alla luce, indicativamente di due stop, quindi avrete intuito che la luce non è poi così un grosso problema quando fotografiamo con lo smartphone, a maggior ragione se possediamo un prodotto con un sensore BSI.

L'ottica è un grandangolo e la lunghezza focale varia tra 24mm e 28mm, riferendosi allo standard 35mm. Va detto che nel mercato c'è qualche prodotto con caratteristiche fuori dal comune. Ovviamente l'ottica è fissa, non è possibile fare lo zoom su quasi nessun telefono. Se potete farlo, si tratta di un semplice zoom digitale, che perde in definizione e qualità, oppure che avete un rarissimo telefono con lo zoom ottico. Ne esiste qualche modello, ma sono prodotti di nicchia e se ne vedono davvero pochissimi in giro.

Sugli smartphone c'è poco spazio, il modulo per la fotocamera deve ovviamente essere molto piccolo.
Su queste dimensioni, le lenti sono "in plastica", ma non parlo della plastica con cui sono fatte le bottiglie della Coca Cola, mi riferisco a materiali plastici estremamente avanzati. Ci sono diversi motivi per cui viene usata la plastica: Sia per un discorso di resistenza alle cadute, sia per un discorso di costi, sia per motivi pratici: Sulle piccole dimensioni offre infatti una qualità di livello quasi identico, ma è più facile ed economica da produrre.

Non usiamo né cookie né pubblicità, esistiamo solo grazie alle donazioni. Se vuoi aiutare questo sito a sopravvivere, clicca qui per supportarci.

La distorsione del grandangolo

Il fatto di avere a che fare con un grandangolo ci mette davanti ad alcuni problemi ben noti ai fotografi. Primo fra tutti la distorsione. Non c'è nulla da fare, quando fate le foto con il cellulare le persone sui bordi sono stranamente "deformate". È una cosa assolutamente normale, per riuscire ad inquadrare un campo più ampio, l'immagine viene distorta ai bordi.
distorsione grandangolo Qui a destra potete vedere un chiaro esempio di immagine distorta, ovviamente l'effetto è esagerato, gli smartphone hanno una distorsione nettamente inferiore, ma è giusto per far capire il concetto a chi non ha chiaro cos'è un grandangolo.
Questo vi porta a capire che quando vi fate una foto è meglio se posizionate i volti delle persone vicino al centro dell'inquadratura, in modo da ridurre al minimo la distorsione, inoltre dovreste cercare di evitare le foto troppo ravvicinate se volete apparire con le vostre proporzioni naturali. Lo stesso discorso ovviamente è valido anche quando fotografate altre persone, anche se spesso mantenere la giusta distanza ed i volti lontani dalla distorsione diventa un problema se avete a che fare con un gruppo di persone.. Si fa il possibile..
Quando vi scattate un selfie, l'ideale sarebbe cercare di allontanare il telefono per tutta la distanza del braccio, in modo da inquadrare anche il corpo, mantenendo la faccia il più possibile vicina al centro della fotografia, un po' in barba alla regola dei terzi, o meglio ancora in una posizione intermedia tra il centro ed uno dei punti di interesse della regola dei terzi. Questo sempre per lo stesso motivo: cercare di mantenere i lineamenti del vostro viso il più naturali possibile, tenendoli lontani dalla distorsione della lente. L'ideale sarebbe usare un bastone per farsi i "selfie" (le foto da soli) con un telecomando, ma è più divertente se avete qualcuno a cui chiedere di farvi le fotografie senza imbarazzo. Se trovate un bello sfondo ed una buona luce, fatevi fare una quarantina di fotografie. Se seguirete i consigli che trovate in questa guida, potete stare sicuri che almeno una verrà decente.

Peculiarità fotografiche dei sensori miniaturizzati

Il gruppo del sensore e della lente nei cellulari, di norma, è molto piccolo. Questa cosa determina un paio di peculiarità. Vediamo quali:
Grande profondità di campo: Significa che la messa a fuoco di solito non è un problema, a meno che non si tratti di un soggetto molto vicino su uno sfondo molto lontano. I soggetti e lo sfondo, quando scattate con uno smartphone, di solito, sono entrambi a fuoco. Con le fotocamere reflex ed ottiche con un diaframma molto aperto è possibile ottenere grosse sfumature sui soggetti fuori fuoco. Sul mobile non si possono avere così accentuate, se non con il fotoritocco.
Alta densità dei fotodiodi: 16 megapixel significa sedici milioni di pixel. Sedici milioni di "sensori" in uno spazio grande come una capocchia di spillo.. Piuttosto complicato. Ovviamente lavorando su sensori più grandi (come quelli delle fotocamere professionali) è possibile avere fotodiodi più grandi e quindi più efficienti, nel mobile le foto sono sempre leggermente più "impastate" quando vengono guardate al massimo dello zoom.

Lentezza nello scatto

lentezza

I motivi per cui lo scatto è lento sono diversi: Il software, che è pesante, il tempo per l'autofocus, le regolazioni ed il tempo per memorizzare la foto. Vediamoli nel dettaglio: Il software della fotocamera è piuttosto avanzato, quindi perché il telefono possa avviarlo ci vuole qualche secondo. Ovviamente maggiore è la potenza del vostro telefono e maggiore sarà la velocità con cui viene aperto. Una volta avviato il programma, possiamo scattare la foto. A questo punto il telefono mette a fuoco. Se il soggetto è lontano e c'è luce, la cosa è piuttosto veloce, ma se c'è poca luce, oppure il soggetto è molto vicino, i tempi si possono allungare fino a un paio di secondi nei casi peggiori. Una volta che la foto è a fuoco lo smartphone valuta la luce e decide qual è il giusto "tempo di otturazione". Una volta acquisita la fotografia, il telefono deve infine elaborare la foto e salvarla sulla memoria del dispositivo. Ci vuole un po' meno di un secondo.
Qual è il problema dunque? Il fatto è che da quando premete fisicamente il tasto a quando la foto viene effettivamente scattata c'è un piccolo ritardo, che nel caso di una foto "al volo" potrebbe rovinare lo scatto perché la scena nel frattempo è cambiata. Abbiamo capito quindi da cosa è data la lentezza nello scatto quando utilizziamo uno smartphone, anche se va detto che il discorso è lo stesso anche per le macchine fotografiche. Vi chiederete dunque: C'è una soluzione? Purtroppo no.
I produttori hanno comunque trovato un modo per risolvere quasi del tutto il problema. Una caratteristica delle fotocamere, che è comune anche ai telefoni di fascia più alta, è quella di permettere di premere a metà il pulsante dello scatto. In questo modo il telefono mette a fuoco la scena e calcola l'esposizione corretta, quindi la maggior parte del ritardo viene risolta, a quel punto dovrete continuare ad inquadrare tenendo premuto a metà e nel momento decisivo premere il tasto fino in fondo. Il ritardo sarà quasi nullo.
Purtroppo questa è una caratteristica che non si trova su tutti i telefoni, se il vostro dispositivo non la avesse, tenetelo in considerazione per i futuri acquisti.

Pulizia della lente

Per una foto di qualità maggiore possibile è necessario che la lente sia il più possibile pulita. Un altro grosso problema sono gli strisci, che sono inevitabili dopo un lungo periodo di utilizzo. Se la vostra fotocamera è "a filo" del telefono o peggio ancora "sporgente", vi consiglio una cover con un certo spessore, in modo da evitare che la lente possa strisciare sulle varie superfici in cui il telefono viene appoggiato. In caso contrario, col passare degli anni, vedrete la lente sempre più rovinata.

La Luce

Il mosso

Le fotografie mosse vengono da una sola causa: Un'illuminazione insufficiente. Anche qui non c'è nulla da fare, se non illuminare bene la scena. Ovviamente questo è possibile solo nel caso in cui ci sia un effettivo controllo sulla luce, di solito non c'è. Ma perché esiste il mosso? Affiché una fotografia non sia completamente nera è necessario che ci sia della luce. La luce è composta da raggi, che partono da una sorgente, ne urtano un'altra e rimbalzano dappertutto. Alcuni di questi raggi colpiscono i vostri occhi, altri arrivano a colpire il sensore della fotocamera del vostro telefono. Non importa se la fonte è il sole, un lampione, una lampadina. Si tratta solo di raggi di luce che partono da una fonte, rimbalzano su una superficie (prendendone il colore) magari rimbalzano di nuovo e poi arrivano a colpire qualcosa che li percepisce: Un occhio, un telefono, una reflex...
Nel momento in cui un raggio di luce colpisce il sensore del nostro telefono mentre scattate una foto, questo lo registra. Immaginate un sensore da sedici megapixel (16Mp) come a sedici miliardi di piccoli sensori che, appena vengono colpiti da una luce, ne registrano l'intensità. Quando scattate una foto questi sensori si attivano ed iniziano, passatemi la semplificazione, a "riempirsi" di luce. Ad un certo punto arriveremo al valore massimo, che è il bianco. Il telefono decide quanto tempo deve lasciare i sensori attivi in base a quanta luce arriva, in modo da "riempire i sensori" in modo equilibrato. Di giorno bastano pochi millesimi di secondo, quando la luce diminuisce però, i tempi si allungano di molto. Una persona che si muove di scatto o un'auto in corsa è quasi certo che vi verranno mossi se vi trovate dopo il tramonto oppure al chiuso, perché si muovono molto velocemente e nel tempo in cui i sensori restano attivi si spostano di una distanza percettibile, lasciando una scia, che è appunto il mosso.
Per cercare di risolvere il problema i produttori hanno inventato la sensibilità ISO. Per semplificare al massimo possiamo dire che sono riusciti a rendere maggiormente sensibili i sensori, a scapito di una perdita di qualità, chiamata in gergo rumore. In pratica si ottiene una foto con la stessa luminosità nella metà del tempo, ma con una qualità un pochino peggiore. Ovviamente si può aumentare ottenendo una frazione del tempo con una qualità via via peggiore. La tecnologia comunque sta facendo passi da gigante, a breve la sensibilità sarà talmente alta da risolvere questo problema.

Non usiamo né cookie né pubblicità, esistiamo solo grazie alle donazioni. Se vuoi aiutare questo sito a sopravvivere, clicca qui per supportarci.

La luce solare

superficie del sole

La luce del sole è senza dubbio la luce migliore. Il sole infatti è estremamente luminoso e permette di utilizzare tempi di scatto molto brevi, pochi millesimi di secondo, in questo modo l'odiato effetto mosso è scongiurato. Si potrebbe pensare che il momento ideale per scattare fotografie sia a mezzogiorno, ma non sempre è così: La luce di mezzogiorno è estremamente "dura". Arrivando quasi esattamente da sopra, tende ad annullare le ombre e quindi la tridimensionalità della foto. Spesso non è possibile decidere quando scattare una fotografia, ma se vi è possibile programmare in anticipo lo scatto, dovreste preferire le ore in cui il sole è più basso nel cielo, come la mattina presto, oppure le ore che precedono il tramonto. La luce prende un colore dorato, le ombre diventano lunghe, danno tridimensionalità agli oggetti, ai volti ed agli sfondi. Con questo non dico che è "illegale" scattare a mezzogiorno, ma se volete dare un carattere ad un panorama con le montagne, oppure ad una spiaggia piena di ombrelloni, le ombre lunghe date dal sole basso all'orizzonte faranno la differenza. La luce diretta del sole genera ombre molto definite, che sono l'ideale se la foto deve avere un certo "impatto", penso ad esempio ad un panorama montano, oppure al ritratto del volto di un uomo, segnato dal peso degli anni, con le rughe ben definite da ombre nette e ben visibili. Esistono però tutta una serie di fotografie che sono di gran lunga preferibili con le ombre morbide: Il primo esempio che mi viene in mente è il ritratto di una ragazza giovane. In questo caso, ombre sfumate e meno visibili, donerebbero al volto della ragazza una morbidezza che la valorizzerebbe sicuramente. Quando sono necessarie le ombre morbide, ci vengono in aiuto le nuvole. Quando in cielo ci sono le nuvole, le ombre tendono a diventare molto più soffici, i bordi si sfumano e la loro intensità diminuisce drasticamente. Le nuvole ammorbidiscono la luce, proiettano a terra ombre spesso molto interessanti e quindi vi consigliamo caldamente di provare a sperimentare anche le fotografie con il cielo nuvoloso, in condizioni di luce più soffusa potreste fare ottimi scatti. Un altro grosso vantaggio dato dalle nuvole è di risolvere uno dei problemi principali fotografando con il sole: Gli sguardi abbagliati dal sole. Quando avete il sole in faccia dovete strizzare gli occhi per riuscire a sopportare la luce, come potete facilmente immaginare una persona che cerca di vedere qualcosa con il sole in faccia, difficilmente riuscirà a mantenere un'espressione fotogenica. Facciamo finta che la situazione sia ideale, quindi con il sole basso all'orizzonte. Ci sono un paio di metodi per risolvere il problema degli sguardi abbagliati (a parte scegliere un giorno nuvoloso): Il primo è di posizionare il sole di fianco al soggetto. In questo modo la luce dovrebbe diventare sopportabile, ma c'è un lato negativo: Il sole, quando è di lato, genera ombre più lunghe ed estremamente intense, lasciando la parte in ombra dei volti molto più scura. Non è poi così grave e di solito questa si rivela la soluzione ideale, anche perché l'alternativa sarebbe di mettere il sole alle spalle del soggetto, ma a quel punto sarebbe la fotocamera del telefono ad "essere abbagliata", ed otterreste la foto di un soggetti neri. La seconda soluzione è molto semplice, ma estremamente efficace: Vi spostate all'ombra di qualcosa, in questo modo la luce sarà più che sufficiente, ma nè voi nè il vostro soggetto sarete abbagliati dal sole.

Abbiamo quindi capito che la luce solare è un'ottima alleata del fotografo, ma spesso è talmente potente da generare ombre troppo marcate. Ci vengono in aiuto le nuvole, ma cambiano completamente la dinamica della fotografia e non sempre sono l'ideale. Come fanno quindi i fotografi professionisti a fare ottime foto all'aperto con ombre ben visibili ma molto meno pronunciate? Semplice: Usano i flash ed i pannelli riflettenti. Quando parlo di flash non parlo del flash del telefono, ma di uno dedicato, che risulta estremamente potente, abbastanza da competere con la luce del sole. Il flash dello smartphone è troppo debole, ma potreste sperimentare mettendovi molto vicini al soggetto, dovreste notare delle differenze. La seconda soluzione sono i pannelli riflettenti. Si mette il sole dietro al soggetto, in modo da essere in controluce, poi il fotografo viene aiutato da qualcuno che prende dei grossi pannelli bianchi o dorati e che li usa per riflettere la luce del sole sul soggetto. In questo modo sarà possibile ammorbidire le ombre usando la luce riflessa dal sole. Un modo rapido e che non presume un aiutante è quello di trovare una qualche inquadratura che permetta di utilizzare il muro di una casa, che deve restare alle spalle del fotografo, come pannello per riflettere la luce.

La luce artificiale

lampada incandescenza

Qui ci sarebbe da scrivere un poema, ma diamo per scontato che nessuno di voi dispone di lampade e faretti professionali da centinaia di Watt, anche perché altrimenti non sareste qui a leggere questa guida, quindi tratteremo solo l'illuminazione che possiamo trovare normalmente: La luce delle lampadine. Le lampade ad incandescenza, al LED oppure i neon sono estremamente deboli. I nostri occhi sono una macchina meravigliosa, ci permettono di vedere bene anche alla luce di una lampadina, bene come in una giornata soleggiata, ma solo perché sono ottimi organi. La luce in realtà è debolissima, centinaia di volte meno potente di quella del sole. Come dovreste già sapere, una luce debole determina tempi di scatto più lunghi, quindi ecco che ci potremmo imbattere nel mosso, oppure in fotografie quasi nere ed estremamente "rumorose" se scattiamo in condizioni di luce estremamente debole. Cosa intendo con rumorose? Più in alto nella guida abbiamo accennato alla sensibilità ISO. In pratica, quando il telefono rileva una luce molto debole utilizza "un trucco" per riuscire a fare una foto il più luminosa possibile. Il sensore è in grado di lavorare anche in maniera "più grezza", alzando gli ISO e riducendo i tempi di scatto. Quando la luce è troppo debole il telefono è costretto ad usare una sensibilità ISO molto alta, quindi "molto grezza". La foto risulta il più luminosa possibile, ma la qualità è pessima, questa perdita di definizione viene definita "rumore".
Come potete facilmente immaginare la qualità delle fotografie in condizioni di luce bassa, come quella artificiale, o peggio ancora al buio, è assolutamente inferiore a quella in condizioni ottimali di luce. I risultati non sono in nessun modo migliorabili e la qualità finale della fotografia dipende solo dal livello del vostro sensore e dalla sua capacità di salire di ISO perdendo meno dettaglio possibile, nulla che voi possiate in nessun modo controllare, quindi quando fate foto di notte dovrete accontentarvi del risultato, anche se è mediocre.

Il ritocco

Esagerare con i filti

foto brutta filti esagerati Oggi abbiamo a disposizione dei software che sono in grado di applicare filtri, a volte molto pesanti, automaticamente in pochi secondi. La cosa divertente è che abbiamo a disposizione fotocamere sempre più avanzate, con risoluzioni incredibili, un'ottima gamma dinamica e una qualità fino a poco tempo fa impensabile, ma poi spesso si vedono applicati dei filtri che danno un effetto invecchiato, oppure bruciato, oppure simulano difetti della pellicola che viene rovinata dall'esposizione alla luce, vanificando i vantaggi dei sensori sempre più potenti.
Un po' di tempo fa ho letto un articolo di un fotografo, con la puzza sotto al naso, che si diceva indignato dal prolificare di foto che al suo "occhio di fotografo" risultavano brutte ed artefatte. Sapete cosa vi dico? Che questo fotografo è uno stolto snob!
Tanto per cominciare ognuno ritocca le sue fotografie come piacciono a lui. Non importa se il professionista snob di turno vi dirà che le foto fatte con il cellulare e super ritoccate sono brutte, se piacciono a voi tanto basta. Non c'è altro da aggiungere. Se anche fosse vero che molti degli effetti "retrò" che vengono spesso applicati alle fotografie non sono esattamente l'ideale di fotografia, è altrettanto vero che il mondo della fotografia segue le sue regole, dettate dagli interessi della maggior parte dei fotografi. Se la moda del momento sono le HDR e le fotografie "finto rovinate", tanto vale che i fotografi tradizionali se ne facciano una ragione. Oggi la fotografia è per tutti, non è più quel mondo elitario di un tempo. Anche se è vero che una foto scattata con una reflex professionale e con un fotoritocco "tradizionale" viene considerata più bella dalla maggior parte delle persone che hanno una cultura fotografica, è altrettanto vero che oggi la maggior parte delle fotografie viene scattata e super-ritoccata su uno smartphone. Non è né giusto né sbagliato, è semplicemente quello che oggi è la fotografia "di massa", se ne facciano una ragione.

L'importanza della post produzione

La fotografia è da sempre legata a doppio filo con il fotoritocco. Anni fa si usava sviluppare la pellicola in camera oscura, i vari acidi che venivano usati, i tempi in cui i negativi restavano immersi nei solventi e le varie tipologie di pellicole usate, non erano altro che un fotoritocco "analogico". Non c'è nulla di sbagliato nella post produzione, nulla di sbagliato nel fotoritocco anche pesante. Anche i tradizionalisti, che spesso storcono il naso davanti alle potenzialità del digitale, hanno sempre fatto post produzione per rendere più belle le loro fotografie. I polarizzatori, i filtri, i giochetti nella camera oscura, non erano altro che fotoritocco puro e semplice. Non conta il mezzo, conta il fine.
Il fine è fare una fotografia che ci piace, che sia il più naturale possibile o che sia il più artefatta possibile, se il fotografo è contento del risultato, il resto non conta.
È risaputo che per fare una foto oggettivamente bella è necessaria la post produzione, in alcuni casi il fotoritocco. Ma che differenza c'è? La post produzione sono le modifiche di minore entità: Sistemare la luminosità, il bilanciamento del bianco, le luci, le ombre, la saturazione del colore. Il fotoritocco invece consiste nelle modifiche di maggior entità: che sia la rimozione di un palo della luce, eliminare i difetti della pelle del soggetto, oppure un totale stravolgimento della fotografia. Il primo è quasi obbligatorio per ottenere una foto decente, il secondo è facoltativo e a discrezione del fotografo, ma entrambi sono importantissimi per ottenere un'immagine che si distingue dalla massa.

Come sembrare più belli in foto

ritratto in high key Oggi le ragazze ed i ragazzi giovani hanno riscoperto una tecnica fotografica che è sempre esistita per cercare di ridurre drasticamente i difetti della pelle. La chiave alta (High Key). Qui di fianco potete vederne un esempio. In pratica si tratta di "sovraesporre" la fotografia, in modo che "il bruciato" annulli quasi tutti i difetti. Ovviamente questa tecnica è ideale nel caso di persone che dovrebbero avere una pelle liscia, quindi ragazzi giovani e donne di tutte le età, tranne le anziane. Da una di queste persone ci si aspetta una pelle liscia, ma nessuno ha la pelle perfetta, quindi il modo migliore per nascondere questi difetti è "bruciare in modo intelligente" la fotografia. Quindi qual è il modo di sembrare più belli? Se il vostro scopo è ottenere una fotografia in cui sembrate migliori di quello che siete in realtà, ci sono alcuni punti da seguire: Tanto per cominciare è necessario scattarsi tantissime fotografie. In una serie di quaranta o cinquanta foto, con diverse inquadrature, dovreste avere la certezza di trovarne almeno una in cui siete venuti abbastanza bene. Una volta individuata la foto più bella, dovreste cercare di applicare un effetto che si addica alla vostra personalità. Se siete giovani l'effetto High Key nasconderà la maggior parte dei difetti, cercate quindi di scattare fotografie con una luce morbida.
Se al contrario avete un'età più avanzata, oppure siete uomini che devono il loro carisma alle rughe di espressione, allora dovreste cercare di usare una luce più dura e trovare un effetto che enfatizzi queste caratteristiche, come ad esempio la chiave bassa. Il discorso sarebbe immenso, questa è proprio una minima infarinatura, ma dovrebbe avervi dato almeno un paio di spunti da cui iniziare.
Per finire vorrei raccontarvi una storia. Conosco una ragazza simpaticissima. Una sera a cena da amici è partita in un monologo molto divertente in cui diceva che su Facebook le ragazze mettono queste foto ritoccatissime, in cui sembrano delle modelle stupende e prendono centinaia di "mi piace", poi la sera si vedono le stesse ragazze al bar che sono orribili a confronto delle fotografie in cui sembravano le più belle del pianeta. E rideva di gusto a pensare ai ragazzi che mettono "mi piace" e postano vari commenti come "sei stupenda" senza quasi accorgersi che la stessa persona della foto è in realtà un'altra persona, una volta vista dal vivo. Il motivo per cui vi racconto questa cosa è semplicemente di farvi riflettere: Se anche il nostro ego può essere soddisfatto nel fare una fotografia che viene meglio delle altre, in realtà non è che una "piccola bugia" che raccontiamo a noi stessi e a chi vede la fotografia. Non c'è nulla di male, ma dovremmo imparare a volerci più bene per quello che siamo, senza dare troppo peso all'apparenza. Inoltre, per quanto sia brutto dirlo, non tutti sono belli. Dovrete prima di tutto imparare ad accettarvi per quello che siete, sapendo che per quanto una foto possa venire bene, se andate a ritoccare il girovita, il seno, i muscoli o qualsiasi altra cosa, le persone che vedranno la foto potrebbero capire che si tratta di un ritocco esagerato. Inutile quindi sembrare modelli quando non lo si è. Non c'è nulla di male a cercare di risultare il più piacevoli possibile, ma non vi consiglio di esagerare, per non cadere nel ridicolo.

Non usiamo né cookie né pubblicità, esistiamo solo grazie alle donazioni. Se vuoi aiutare questo sito a sopravvivere, clicca qui per supportarci.

Utilizzo avanzato

Le scene preimpostate

la maggior parte degli smartphone, una volta che si vanno ad analizzare le funzioni avanzate della fotocamera, rende possibile impostare diverse scene preimpostate. Non esiste una regola, ogni prodotto può avere diverse scene, ma generalmente sono talmente semplici da comprendere, che non è necessario andarle ad analizzare tutte quante. Mi riferisco, ad esempio, a Panorama, Notturno, Volti o Persone, Fuochi d'artificio, ecc...
In ognuna di queste scene, il telefono utilizza diversi profili di colore ed impostazioni dei tempi, che dovrebbero essere ideali per la scena selezionata. Nei panorami vengono enfatizzati il blu ed il verde, nelle scene per fotografare le persone si cerca di ottenere un colore più bello per la pelle, nelle scene notturne la sensibilità ISO aumenta e la tonalità diventa più fredda, per rendere meglio l'idea di notturno.
Se non avete intenzione di ritoccare le vostre fotografie, è sicuramente consigliato andare a sfruttare queste preimpostazioni, ma se avete intenzione di fare post produzione, lo stesso risultato può essere ottenuto anche con il ritocco utilizzando le impostazioni standard.

Il manual focus

Il fuoco manuale è una prerogativa delle fotocamere reflex o di quelle maggiormente evolute. Per onestà va detto che trovare uno smartphone che permetta la regolazione manuale del fuoco è piuttosto difficile, la maggior parte infatti permette il solo autofocus. Se avete la fortuna di possedere un telefono con il fuoco manuale, ritengo che le fotografie che possono ottenere dei vantaggi da questa possibilità sono piuttosto rare. Tralasciando gli scatti creativi, l'unica che possa creare dei vantaggi a mio parere è la fotografia macro. Una funzione che invece è piuttosto facile da trovare è il "fuoco touch". In questo caso il telefono andrà a mettere a fuoco il punto che andrete a schiacciare sullo schermo, alle volte è davvero utile.

Raffiche e funzioni evolute

La maggior parte dei telefoni di fascia superiore permette lo scatto in raffica e diverse funzioni evolute, che sono diverse tra telefono e telefono, quindi l'unico modo per scoprire tutte le diverse funzioni è quello di andare a girare nei vari menu avanzati, fino a scoprire le possibilità offerte dal proprio smartphone.
Andremo dunque ad analizzare solamente le più comuni. La raffica permette di scattare una serie di fotografie estremamente veloce, in modo da andare a scegliere quella che è venuta meglio. Sicuramente questa funzione è estremamente interessante nel caso di fotografia sportiva, ma non solo, mi viene in mente ad esempio un bambino che si tuffa in piscina: Andando a scattare una raffica sarà possibile scegliere una foto in cui il bambino è al pelo dell'acqua, oppure quella con lo spruzzo d'acqua più interessante. Alcuni telefono offrono la possibilità di scattare una raffica anche quando andiamo a fotografare un gruppo di persone. In questo caso è molto probabile che qualcuno non sia venuto bene. I telefoni più evoluti permettono di andare a sostituire le facce di tutte le persone inquadrate in modo da trovare l'espressione più bella per ciascun membro del gruppo.
Un'altra funzione piuttosto standard è la fotografia panoramica. In pratica si scatta una foto e poi si inizia a girare, in questo modo il telefono sarà in grado di fare una fotografia estremamente lunga, completamente in automatico, in modo da inquadrare una visuale di 180° ed ottenere una panoramica molto interessante.
L'ultima funziona evoluta che ormai quasi tutti i telefoni offrono è la fotografia HDR. Qui ci sarebbe molto da dire, ma la guida è già abbastanza lunga. In pratica il telefono cerca di ottenere un'immagine con una gamma dinamica maggiore di quella normalmente disponibile. Se volete approfondire l'argomento potete leggere la nostra guida sulla fotografia HDR che abbiamo scritto per la fotografia con la reflex, ma che spiega comunque tutto quello che c'è da sapere.

Ultime riflessioni

Il fenomeno social

Con l’avvento degli smartphone l’evoluzione naturale della fotografia con il cellulare è stata la condivisione degli scatti. I social network, primo fra tutti Facebook e le applicazioni come ad esempio Instagram, ci permettono di fotografare e condividere in pochi secondi tutto quello che vogliamo. Esistono programmi come Pixlr, Camera Zoom FX, c'è addirittura AdobePhotoshop Touch, che ci permettono di effettuare un fotoritocco veloce o anche relativamente avanzato, senza nemmeno bisogno di spostare la fotografia sul computer, direttamente dal dispositivo. In tre minuti e con pochi click, potete fare una foto, ritagliarla, raddrizzarla, sistemare i colori, le luci e pubblicarla su Facebook. Negli ultimi anni è nato anche il fenomeno di inviare anche le foto su Whatsapp, quello dei Selfie ed ormai vengono scattate e condivise una quantità spropositata di fotografie di tutti i tipi.
I fotografi tradizionali sono spesso critici verso questa "banalizzazione" della fotografia. Mi riferisco al fatto che oggi non sono più necessarie una "cultura fotografica" ed attrezzatura costosa. Ognuno può pubblicare le sue fotografie e renderle visibili a centinaia di persone. Personalmente non credo sia un problema, anzi lo vedo un fenomeno interessante. In ogni caso ritengo anche che una foto professionale risulta spesso nettamente superiore, ma spesso si vedono fotografie interessanti che altrimenti sarebbero potute essere perse per sempre per mancanza di un fotografo professionista nei dintorni, quindi alla fine a mio parere la fotografia per tutti porta più benefici che svantaggi. Se poi molte fotografie risultano banali o per nulla interessanti non è poi la fine del mondo, basta passare alla prossima.

La fotocamera frontale

Quasi tutti i telefoni hanno due fotocamere: Quella frontale e quella posteriore. La prima cosa da capire è che quella frontale è di qualità nettamente inferiore rispetto a quella posteriore, che è migliore. Oggi vanno molto di moda i selfie, ma in realtà se girassero il telefono, la foto verrebbe decisamente meglio. Stanno iniziando ad arrivare sul mercato telefoni con fotocamere frontali di buona qualità, anche se pur sempre inferiore a quella posteriore, ma su molti prodotti è poco più che sufficiente. La fotocamera da usare sarebbe quella dietro, la più scomoda, c'è poco da fare.

La videocamera ed i video

Per concludere la guida non potevamo almeno accennare al fenomeno dei video. Tutti gli smartphone permettono di registrare anche sequenze video, che vengono girate con la videocamera, ma sinceramente preferiamo evitare l'argomento, sia per la poca attinenza con il nostro sito, sia per una oggettiva mancanza di competenze da parte nostra per l'edit e la regia.

Sperando che la guida sulla fotografia con il cellulare sia stata chiara, prima di salutarti ti ricordiamo che puoi leggere tutte le nostre guide sugli smartphone e la telefonia in generale cliccando qui. In alternativa, è possibile navigare le diverse sezioni del sito dal menù in alto. Se lo ritieni opportuno, puoi darci un piccolo contributo cliccando la pagina Sostienici.

Questo sito non usa cookie.