La fotografia HDR, High Dynamic Range
Analisi sulla fotografia HDR: La tecnica, i programmi, cos'è ed altre utili informazioni.
Quello che andrò ad analizzare in questa guida è una tecnica fotografica chiamata HDR. Questa sigla è in realtà un acronimo dei termini inglesi High Dynamic Range, che possono essere tradotti come "alta gamma dinamica".
Lo scopo della fotografia HDR è quella di fondere diverse esposizioni dello stesso scatto, in modo di ottenere un'immagine il più simile possibile a quella registrata dall'occhio umano, che ha una gamma dinamica molto maggiore a quella delle fotocamere odierne. Immagino non ci abbiate capito nulla :D Innanzitutto dovete sapere che stiamo parlando di luce: i nostri occhi sono "delle fotocamere" eccellenti, che ci permettono di vedere perfettamente il mondo, anche se le condizioni di luce non sono ottimali. Per essere ancora più preciso devo dire che i nostri occhi, in accoppiata alle capacità di elaborazione del cervello, sono delle fotocamere eccellenti. Le fotografie HDR cercando di simulare le immagini che il cervello registra in caso di forti contrasti tra luce ed ombra.
Immaginate di essere in una stanza illuminata dalla luce di mezzogiorno: potete vedere chiaramente tutti i dettagli della stanza. Ora immaginate di guardare una finestera nella stessa stanza. Nonostante l'enorme differenza di luminosità che passa tra l'interno della stanza e l'esterno, potete distinguere chiaramente i dettagli di entrambe le condizioni di luce, probabilmente non vi siete mai nemmeno posti il problema di pensare che all'esterno la luce è enormemente maggiore.
Ora prendete la vostra macchina fotografica e scattate una foto nella stessa stanza (se state usando uno smartphone, assicuratevi di aver disattivato l'HDR dalla fotocamera).
Noterete che il risultato sarà completamente diverso da quello che
vedete a occhio nudo. L'esterno della finestra è talmente luminoso da
essere completamente bruciato oppure, se si riesce a avedere attraverso la finestra, la stanza risulta nera.
Questo è dovuto al fatto che la vostra fotocamera ha una gamma dinamica
nettamente inferiore a quello di un occhio umano (circa 24 EV).
Se vi interessa approfondire l'argomento
vi invito a leggere questa guida, nella quale spieghiamo come vede l'occhio umano.
Quando ci troviamo di fronte ad una fotografia con la "finestra
bruciata" (ne vedete una a fianco) non ci facciamo praticamente caso;
siamo talmente tanto abituati a vedere immagini di questo tipo che
ormai ci sembra normale.
Ammettiamo però che volessimo riuscire a risolvere questo problema
perché siamo invidiosi del fatto che l'occhio vede meglio della nostra
macchina fotografia, la soluzione è, ovviamente, l'HDR. Vediamo di
capire meglio di cosa stiamo parlando: come abbiamo accennato prima la
traduzione dell'acronimo è "alta gamma
dinamica", ma di cosa si tratta esattamente?
La gamma dinamica è, per definizione, il rapporto tra il valore massimo
e minimo di una grandezza variabile. Nel caso della fotografia il
valore che andremo a valutare è la differenza tra la massima e la
minima luminosità che un sensore è in grado di carpire.
Normalmente una macchina fotografica di fascia alta ci permette di
scattare fotografie a 14 bit di colore (nel caso di file Raw), ma
questo è soltanto un parametro che definisce le combinazioni di colore
che possono essere catturate.
Nel caso della luminosità si parla, infatti, di f-stop. Normalmente una
scena ad altissimo contrasto ha una differenza in f-stop nettamente
maggiore a quella percepibile da qualunque sensore di gran parte delle
fotocamere, anche tra le più costose e professionali.
In alcuni casi questa differenza di luminosità è
talmente alta da essere impossibile da osservare anche per i nostri
occhi. Proviamo a fare un esempio pratico, vi chiedo un po' di fantasia:
State caminando in un bosco, con il sole che vi abbaglia. Vedere in lontananza una grotta, ma è
completamente nera. Provate ad avvicinarvi, una volta che siete all'ombra riuscite a riconoscere
che non è una grotta, ma solo un buco che entra per qualche metro nella roccia. Questo fenomeno accade perché la luce del sole è così forte
che ci è impossibile vedere nell'ombra della caverna. La nostra fotocamera ha lo stesso tipo di problema. In pratica, è
ipersensibile alla luce se confrontata alla vista umana. Scusate la
banalizzazione, ma dovevo far trasparire il concetto.
Per farla semplice: quando guardiamo una stanza con una finestra i nostri occhi riescono a vedere tutto correttamente. La fotocamera, che è più o meno il 40% meno sensibile, taglia via la buona parte della luce, restituendo solo una finestra completamente bianca in una stanza ben esposta, oppure l'esatto contrario, ovvero una finestra ben esposta in una stanza quasi nera. Come al solito una foto vale più di mille parole:
Ora che ho chiarito questo concetto di base, i più furbi avranno già
capito dove voglio arrivare: se scattiamo diverse fotografie, ognuna
con una esposizione diversa, c'è un modo di metterle insieme per
ottenere un'unica foto ben esposta? Ovviamente la risposta è
affermativa, e la soluzione, guardacaso, è proprio l'HDR.
Come già anticipato le immagini in high
dynamic range sono il modo migliore per avvicinare la fotografia
alla visione normale che percepisce l'occhio umano. Già prima avevamo
parlato del fatto che la fotografia originale, nonostante la finestra
che risulta completamente bruciata, ci pare quasi accettabile per una
sorta di abitudine che abbiamo sviluppato all'osservazione di
fotografie di questo tipo. Per questo stesso motivo la visione di
un'immagine Hdr, che è una
tecnica piuttosto recente di scattare, può risultare in alcuni casi
"artefatta".
Qui sotto possiamo vedere la solita fotografia d'esempio, sia in versione normale non hdr (immagine di sinistra) e in versione high dynamic range (immagine di destra) in modo da poter confrontare il risultato
NOTA BENE: Nel momento della creazione dell'immagine ci sono molte variabili in gioco che portano a risultati molto diversi; in questo caso ho cercato di mantenere le due fotografie più simili possibile nelle zone medie.
Avrete notato sicuramente la differenza maggiore (la finestra), ma
concentratevi anche sulla parte del tappeto, del mobile di legno nella
parte bassa, le luci e le ombre sui cuscini. tutto risulta più
gradevole e bilanciato, maggiormente in linea a quello che sono abituati a vedere i nostri occhi.
Bene, ora che è chiaro il concetto di base, vediamo come procedere per
creare una fotografia in HDR.
Come realizzare una HDR in pratica
Dopo tutta la teoria, vediamo di riassumere i concetti pratici di questo articolo, prima di andare a divagare con gli approfondimenti.
La cosa più importante è ottenere cinque versioni della stessa
fotografia; una normale, una chiara, una molto chiara, una scura, una molto scura (la dicitura corretta sarebbe con esposizione +2 +1 0 -1 -2).
Se non avete grandi pretese è possibile anche partire da tre fotografie JPG (+2 0 -2) o da un solo file RAW, anche se
per la miglior HDR possibile è comunque consigliabile che anche il file RAW abbia le tre esposizioni diverse (+2 0 -2).
Nel nostro caso, considerata l'enorme differenza delle luci in gioco,
ho utilizzato cinque esposizioni differenti con scatti in JPG. Alcune foto hanno
addirittura sette o nove foto di partenza, ma si tratta di casi molto
rari e, ritengo, esagerati. Secondo le mie prove 5 esposizioni JPG o tre esposizioni RAW sono più
che sufficienti, anche se vi troviate in condizioni di contrasto estreme.
Il modo di procedere può variare in base al vostro gusto personale: fondamentale è comunque l'uso del treppiede, che ci permette di scattare senza muovere la fotocamera, risparmiandoci di allineare le fotografie e ottenere risultati sicuramente migliori, per il resto decidete voi:
- Settaggi manuali; si scatta la foto normale e poi si sovraespone e sottoespone manualmente. Consiglio di lavorare in modalità diaframma (A) usando la ghiera per regolare le diverse esposizioni
- 2) Brecketing automatico; la fotocamera scatta le tre foto in automatico; leggete il manuale della macchina fotografica per maggiori info. Usate sempre e comunque differenze di almeno + - 2 f stop
- 3) Usare un file RAW Si scatta una sola fotografia e si utilizza l'altra gamma dinamica del file RAW per ottenere un HDR ben bilanciata (clicca qui se non sai cos'è un file RAW)
La terza opzione merita un'attenzione particolare: partendo da una sola immagine RAW è consigliabile seguire un paio di regole: la foto deve essere correttamente esposta e, soprattutto, la foto deve essere il più possibile priva di rumore digitale, quindi usate ISO bassi e cercate di esporre su un punto intermedio della fotografie. L'immagine non deve essere troppo chiara o troppo scura. Nel caso di situazioni davvero difficili, è consigliabile generare l'HDR da tre RAW con tre esposizioni diverse.
Una volta ottenute le immagini sorgente, dobbiamo montare il tutto. Si possono utilizzare quattro diversi software, di cui potrete leggere le guide dettagliate di seguito:
- Luminance HDR (gratuito ed attualmente supportato)
- Canon DPP (gratuito, ma solo per utenti Canon)
- Full Dynamic Range Tools (gratuito, ma non più aggiornato dal 2012)
- Easy HDR Pro(a pagamento)
- Qui potete vedere un confronto fra i diversi programmi analizzati
Purtroppo ho dovuto andare contro alle "regole morali" del sito per la creazione di questa pagina; Easy HDR non è infatti un software gratuito (anche se costa circa 30€), ma i risultati sono talmente soddisfacenti che non ho potuto fare a meno di comprarlo.
Approfondimento
Ora vediamo di capire quali sono i parametri migliori per ottenere un'immagine Hdr:
Ho cambiato foto di esempio per trovarne una ancora più difficile da
esporre correttamente: un cielo illuminato su un prato completamente
all'ombra, praticamente l'incubo di ogni fotocamera.
Possiamo notare come nella fotografia d'esempio (qui sotto) il risulato
è veramente poco soddisfacente; se esponiamo correttamente il monte, il
prato risulta troppo scuro (lato sinistro), se esponiamo correttamente
il prato, la montagna risulta bruciata oltre ogni limite (lato destro).
Ovviamente in queste situazioni l'Hdr
esprime il meglio di sè.
Per questo esempio ho usato una HDR
partendo da una sola fotografia in formato RAW, modificando il paramentro relativo
all'esposizione.
Considerate sempre che il risultato con una HDR da fotografia singola è nettamente inferiore
a quello che otterreste con una Hdr con il backeting +2/0/-2, infatti la seconda contiene
maggiori informazioni di colore sulle zone con alta e bassa esposizione.
Sempre a proposito dell'esempio qui a sinistra, la fotografia uscita
dalla fotocamera è quella con il prato molto scuro.
Una volta che andiamo ad aumentare l'esposizione della foto, le zone
sottoesposte si rivelano poco dettagliate e rumorose. Sappiate quindi
che questa foto non vuole essere un esempio
di come fare l'Hdr
perfetta, piuttosto l'esatto contrario, ovvero:
Cosa è possibile ottenere usando la tecnica Hdr nelle peggiori
condizioni possibili?"
Dopo molte prove ho notato che l'HDR ideale viene generata partendo da
almeno cinque esposizioni -2 / -1 / 0 / +1 / +2, se la
scena ha una differenza estrema tra le zone in ombra e quelle in alta
luminosità potete creare anche 7 o addirittura 9 esposizioni diverse.
Se avete una foto con bilancimento del colore difficile, bilanciate
singolarmente le foto di partenza in modo che siano corrette. Per
esempio per ottenere la foto a lato la parte sopra è molto più blu,
quella sotto è invece più verde, per meglio bilanciare i colori
del cielo e del prato.
Come già anticipato il risultato ottenuto con un'HDR finta non farà
certo gridare al miracolo, ma quello che volevo ottenere non era la
foto più bella del mondo, ma un esempio dei risutati a cui possiamo
mirare nelle peggiori condizioni possibili.
Vorrei aggiungere un paio di informazioni aggiuntive:
- Quando mi riferisco alla creazione di cinque esposizioni, intendo
comuqnue foto con apertura del diaframma e fuoco identici tra loro.
- La qualità della parte bassa della foto d'esempio non è ottimale
perché era troppo sottoesposto il file di origine. Quando possibile
cercate di fare sempre almeno tre esposizioni reali (meglio cinque)
direttamente con la fotocamera, per evitare la perdita di
dettaglio/saturazione e la comparsa di rumore.
Un ultimo dettaglio che vorrei sottolineare è che, in realtà, le fotografie
HDR non sono veramente HDR.
Mi spiego meglio: Normalmente una fotografia ha 8 o 16 bit di
profondità di colore.
Le immagini in high dynamic range
immagazzinano i dati a 32 bit in
virgola mobile. L'aumento della quantità di informazioni non è linare,
ma esponenziale.
Questa enorme mole di dati permette di considerare la luminosità non
più come un semplice "pixel bianco", ma bensì come un "emettitore di
luce".
Questo tipo di immagini sono utilissime in campi diversi dalla
fotografia, come il render 3d e i videogiochi, servono infatti a
generare texture in grado di "creare luce" in maniera verosimile (ad
esempio un cielo di mezzogiorno in un livello del vostro videogioco
preferito negli ultimi anni è diventato piuttosto simile alla realtà).
Nella fotografia siamo limitati agli 8 o 16 bit del nostro supporto di
visualizzazione, diventa quindi praticamente inutile avere tutte le
informazioni sulla luminosità in forma di dati in virgola mobile. Per
convertire una fotografia hdr in modo da essere utilizzabile, si
effettua un'operazione chiamata "tone mapping", che genera la
fotografia come tutti noi la conosciamo, convertendo in bit i dati in
virgola mobile.
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